Equo indennizzo e rimborso delle spese di degenza per causa di servizio estesi anche al personale della polizia municipale che quindi sarà equiparato, sotto questo profilo, ai dipendenti del comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. Nulla da fare invece per la pensione privilegiata. L’istituto previdenziale, che può essere riconosciuto al pubblico dipendente divenuto inabile per causa di servizio, a prescindere dall’età e dall’anzianità contributiva, non sarà esteso alla polizia municipale. Con la conseguenza che i vigili urbani, vittime di eventi tragici, non avranno diritto alla pensione come per esempio i poliziotti dello stato, ma verranno dirottati su lavori di ufficio. È questo il compromesso trovato dal governo che con un emendamento al decreto legge sicurezza (dl 14/2017), approvato ieri alla camera, ha in parte riscritto la proposta di modifica delle commissioni (si veda ItaliaOggi di ieri). Montecitorio ha dato il primo via libera al decreto con 230 voti a favore, 56 contrari e 66 astenuti. L’estensione ai vigili dell’equo indennizzo e del rimborso spese non sarà retroattiva e non graverà sui bilanci dei comuni, ma su quelli dello stato che per questo capitolo di spesa ha stanziato 2,5 milioni di euro a decorrere dal 2017. Una cifra recuperata riducendo il Fondo per interventi strutturali di politica economica. Tra le altre modifiche dell’ultim’ora si segnala un emendamento dei relatori (Emanuele Fiano e Alessia Morani, entrambi del Pd) che prevede la possibilità di arresto in flagranza differita nel caso di reati commessi con violenza alle persone o alle cose, compiuti alla presenza di più persone anche in occasioni pubbliche, «per i quali è obbligatorio l’arresto, quando non è possibile procedere immediatamente all’arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica». Il decreto passa ora all’esame del senato.
Link articoli
Annsa - Ok equo indennizzo polizia locale
Italiaoggi - Equo indennizzo anche ai vigili