Azzano Decimo, la Corte dei conti condanna l’ex sindaco e l’ex segretario Paolo Maniago. Il caso degli aumenti di stipendio non dovuti di Massimo Pighin
AZZANO DECIMO. Progressioni di carriera dei dipendenti comunali: la corte dei conti ha condannato l’ex sindaco Enzo Bortolotti e l’ex segretario Paolo Maniago al pagamento, rispettivamente, di 24 mila e di 47 mila euro.
I giudici hanno assolto l’ex vicesindaco Vittorino Bettoli, mentre gli ex assessori Massimo Piccini, Alessandro Tesolin, Gino Mascarin e Giuseppe Burella hanno optato per l’estinzione del motivo del contendere. I quattro ex assessori hanno pagato 2 mila euro ciascuno per chiudere la vicenda.
La vicenda risale al 2012, quando, dopo una lunga trattativa con le Rsu, erano state stabilite progressioni economiche e di inquadramento per tutti i dipendenti del municipio. In quel periodo, tuttavia, gli avanzamenti di carriera potevano essere relativi unicamente all’inquadramento, e non prevedere maggiori emolumenti, come avvenuto ad Azzano.
Il danno erariale ammonta a 131 mila euro. Il 60 per cento è stato coperto dagli ex amministratori e dal funzionario, la parte restante, pari a 50 mila euro, è a carico delle organizzazioni sindacali, ma su questo aspetto si esprimerà il tribunale ordinario.
I giudici contabili hanno condannato Bortolotti e Maniago, ritenendoli i principali responsabili del provvedimento adottato dalla giunta comunale di allora. Alla seduta non aveva partecipato Bettoli: su questo si è fondata la memoria difensiva presentata dall’ex sindaco, la cui impostazione è stata accolta dai giudici.
I quattro ex assessori, che sulla questione avevano presentato interrogazioni sollecitando l’attuale amministrazione ad attivarsi per il recupero della somma, hanno preferito chiudere anticipatamente la vicenda, scegliendo la via della corresponsione economica.
Nell’ipotesi accusatoria, va evidenziato, a Maniago veniva imputato un danno erariale di 40 mila euro, a Bortolotti di 16 mila euro. I giudici, assolvendo Bettoli, hanno imputato la quota che era stata ipotizzata a suo carico, 16 mila euro, all’ex primo cittadino e all’ex segretario comunale. I due, quindi, dovranno pagare 8 mila euro in più a testa di quanto spettante loro inizialmente.
Per l’ex sindaco, una nuova grana legale, dopo quelle che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni e che gli sono costate aspre critiche dagli avversari politici. Ma la condanna maggiore, dal punto di vista economico, è quella inflitta a Maniago, uomo di fiducia di Bortolotti, che l’aveva voluto al suo fianco come segretario comunale durante il suo secondo mandato alla guida del Comune.
La vicenda delle progressioni dei dipendenti, tuttavia, non può considerarsi chiusa con il pronunciamento della corte dei conti. Nei prossimi mesi, infatti, dovrebbe venir chiarita la posizione delle
Rsu, alle quali è stato imputato un danno di 50 mila euro.
I giudici contabili non possono esprimersi sulle organizzazioni sindacali, sentenze di competenza dei tribunali ordinari. E, prossimamente, su questo versante potrebbero esserci novità.