Trieste, 20 lug - Avviato con il trasferimento alla Regione delle competenze in materia di Lavoro (e la contemporanea attivazione dell'Agenzia regionale per il Lavoro, inserita nell'ambito della competente direzione regionale), proseguirà ora il percorso per giungere alla data del 1° luglio 2016 al completamento del trasferimento di ulteriori competenze alla stessa Amministrazione del Friuli Venezia Giulia o alle istituende 18 Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).
Lo ha confermato oggi in sede di audizione al Consiglio provinciale di Trieste l'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, ricordando come il trasferimento delle funzioni provinciali sia contemplato nella legge di Riordino del sistema Regione-Autonomie locali (la legge regionale 26 del dicembre 2014) secondo tre diversi Allegati.
Ribadendo che rispetto al livello nazionale, in Friuli Venezia Giulia a tutto il personale delle quattro Province, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, sarà conservato il posto di lavoro, seppure in una diversa collocazione istituzionale, Panontin ha sottolineato come il passaggio della competenza del Lavoro alla Regione ha comportato la ricollocazione di circa 300 unità lavorative, pari a circa il 25 per cento dell'intera forza lavoro degli Enti provinciali.
"Un passaggio - ha osservato Panontin - che non ha creato particolari problemi, a parte alcuni casi specifici, già peraltro segnalati dalle organizzazioni sindacali di categoria". "Ora il processo di riforma proseguirà traguardando la data del 1° luglio 2016, facendo comunque tesoro dei passi sin qui maturati in materia di Lavoro e valutando anche alcune ipotesi per un passaggio di alcune funzioni nel corso del 2016 ma prima della scadenza del primo luglio", ha affermato l'assessore regionale.
In merito, ad esempio, al personale delle Polizie provinciali, Panontin ha indicato la volontà di inquadrare quasi tutto questo personale (61 dipendenti nel complesso delle quattro Province) nel Corpo Forestale Regionale (CFR), creando una sezione espressamente dedicata alla vigilanza ambientale.
Appare invece più complesso il trasferimento relativo ai dipendenti che oggi svolgono le funzioni inquadrabili nel settore dell'Amministrazione generale e del Controllo atti (segreterie generali, economati, provveditorati, ragionerie, gestione del personale, ecc.): in questo caso, secondo Panontin, appare preferibile avviare un percorso a più passi, con un "passaggio graduale".
"Indispensabile sarà impostare un lavoro con Tavoli di confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori del pubblico impiego", ha annotato l'assessore. Infine l'assessore ha voluto rimarcare che l'assorbimento del personale delle Province non potrà non tener conto del processo di pensionamento del personale regionale, "valutabile, da qui a dieci anni, in circa 1.150 persone, pari al 40 per cento dell'attuale organico della Regione stessa".
ARC/RM