Contestata la richiesta retroattiva sino a 10 anni di restituzione dei pagamenti per le festività non dovute di Viviana Zamarian
LIGNANO. Sono pronti a scioperare. Perché non possono accettare le decisioni assunte dal super dirigente del Comune Giuseppe Mareschi riguardanti la restituzione del pagamento ricevuto per la propria prestazione nelle giornate di recupero delle festività infrasettimanali che risultano «non dovute». Da oggi il sindacato autonomo di polizia locale e la Uil hanno proclamato lo stato di agitazione degli agenti turnisti della polizia locale di Lignano con il blocco di ogni straordinario.
Nella raccomandata inviata a ciascuno di loro il 12 febbraio il dirigente intima infatti di decidere, entro quindici giorni, in che maniera restituire le compensazioni delle giornate di recupero non dovute prevedendo tra le possibilità anche quella di trattenersi un quinto dello stipendio mensile fino al completo risarcimento del debito al comune.
Il vero problema però è che questo provvedimento è retroattivo di dieci anni. Tanto che in alcuni casi la restituzione ammonta a circa 9 mila euro. I dipendenti non ci stanno. E i sindacati sono pronti a dare battaglia. «Nessun Comune in Italia – spiega Beppino Fabris segretario del Sapol – ha designato un recupero a ritroso di dieci anni. Questo avviene solo a Lignano e si tratta davvero di un’anomalia unica».
L’ufficio personale del Comune, dopo una serie di sentenze, ha provveduto a effettuare gli opportuni riscontri relativi alle festività infrasettimanali dal quale emerge, come poi riferisce Mareschi nella raccomandata, che i turnisti hanno goduto di giornate di recupero che non risultavano dovute.
Da qui l’invio delle lettere con l’ultimatum di scegliere le modalità di restituzione del compenso entro due settimane. «Faremo richiesta di udienza – spiega Fausto Niccolini della Uil – davanti al Prefetto per discutere le disposizioni del dirigente Mareschi, non nuovo a questo tipo di vicende.
È stato nominato un legale che sta esaminando sotto il profilo giuridico la questione anche se dalle prime valutazioni sembrerebbe che il Comune non possa agire in questo modo e gli atti proposti ai lavoratori saranno impugnati davanti al giudice. Le responsabilità di quello che è accaduto dieci anni fa, ammesso che ce ne siano, non possono ricadere sui dipendenti». La prima fase di protesta è iniziata, la seconda proseguirà con lo sciopero.